Le testimonianze danno un volto umano a questa storia complessa e offrono agli studenti prospettive multidimensionali sui testimoni, che attingono e promuovono le loro capacità cognitive e la loro sfera affettiva, portando a una comprensione più consapevole della storia della Shoah. L’incontro diretto, le video interviste, i docufilm e le molte occasioni che si hanno per incontrare un testimone sono veramente importanti. La loro testimonianza diretta rappresenta un ponte insostituibile con il passato, permettendoci di comprendere la Shoah non solo come un evento storico, ma come un’esperienza umana vissuta.
Preservare la Storia e la Memoria
Con l’avanzare del tempo, il numero dei sopravvissuti diminuirà inesorabilmente. La loro presenza fisica e il racconto delle loro esperienze ci vengono presentati con una lente personale e parziale. Ma tuttavia la loro voce resta un unicum eccezionale. Si tratta dell’unica storia dell’umanità di cui abbiamo ancora i testimoni diretti. La loro testimonianza dovrebbe essere è un potente antidoto all’oblio e un monito costante contro le conseguenze dell’odio. Incontrare un sopravvissuto non è solo un atto di memoria, ma anche una lezione per il futuro. Le loro storie ci insegnano il valore della resilienza umana, la forza dello spirito di fronte alle avversità più estreme. Ci mostrano come l’indifferenza e il silenzio possano condurre a orrori inimmaginabili. La loro narrazione è un richiamo all’azione, un invito a riflettere sulle nostre responsabilità individuali e collettive nel costruire una società di pace
Creare connessioni empatiche e umane
Al di là dei fatti storici, l’incontro con un sopravvissuto permette di stabilire una connessione umana ed empatica profonda. Ascoltare in prima persona le loro gioie perdute, le paure, la fame, il dolore ma anche la speranza, trasforma le statistiche in volti, i numeri in persone. Questo legame emotivo è cruciale per comprendere appieno l’impatto devastante della Shoah sull’individuo e sulla società. In un’epoca in cui la disinformazione e i sentimenti di odio possono riemergere, la testimonianza dei sopravvissuti alla Shoah è più che mai attuale.
Prima di incontrare un sopravvissuto
Preparare una classe all’incontro con un sopravvissuto della Shoah è un passaggio fondamentale per assicurare che l’esperienza sia significativa, rispettosa e formativa. Non si tratta solo di acquisire nozioni storiche, ma di sensibilizzare gli studenti all’importanza della memoria e al valore della testimonianza.
Costruire le basi storiche e contestuali
Prima dell’incontro, è essenziale che gli studenti abbiano una comprensione solida della Shoah:
- Il contesto storico: Spiegare l’ascesa del nazismo, l’ideologia antisemita e le tappe fondamentali della persecuzione e dello sterminio. È utile utilizzare mappe, linee del tempo e materiali visivi per aiutare gli studenti a orientarsi.
- Definizione e terminologia: Assicurarsi che gli studenti comprendano termini chiave come “Shoah”, “campo di concentramento” e “campo di sterminio”. Spiegare le differenze e le specificità di ciascuno.
- Le vittime: Presentare le diverse categorie di vittime perseguitate dal regime nazista (ebrei, rom e sinti, omosessuali, disabili, oppositori politici, prigionieri di guerra, ecc.), sottolineando che la Shoah è stata principalmente lo sterminio degli ebrei d’Europa.
- La vita prima, durante e dopo la Shoah: Aiutare gli studenti a immaginare la vita delle persone prima della persecuzione. Si possono usare testimonianze scritte (Anna Frank) o fotografie per dare un volto e una storia alle vittime.
Preparazione emotiva e eomportamentale (Social Emotional Learning)
L’incontro con un sopravvissuto può essere emotivamente intenso. È importante preparare gli studenti:
- Sensibilità e rispetto: l’importanza del silenzio, dell’ascolto attivo e del rispetto durante la testimonianza. Sottolineare che il sopravvissuto sta condividendo un’esperienza estremamente dolorosa e personale.
- Domande appropriate: incoraggiare gli studenti a preparare domande che siano appropriate. Evitare domande troppo invasive o morbose. Concentrarsi su domande che approfondiscano l’esperienza umana, il messaggio del testimone, la resilienza e l’importanza della memoria. Ad esempio: “Qual è il messaggio più importante che vorrebbe lasciare a noi giovani?”.
- Evitare domande sui dettagli più cruenti o sulla violenza fisica.
- Reazioni emotive: discutere la possibilità che la testimonianza possa suscitare emozioni forti (tristezza, rabbia, commozione). Rassicurare gli studenti che è normale provare queste emozioni e che avranno spazio per elaborarle dopo l’incontro.
- L’importanza della testimonianza: far comprendere agli studenti che il sopravvissuto è lì per condividere una lezione di vita fondamentale, per far sì che la storia non si ripeta. Far capire che l‘incontro è un privilegio e una responsabilità.
Aspetti pratici
- Introduzione: Decidere chi introdurrà il testimone e come (brevemente, con rispetto e gratitudine).
- Durata: Stabilire una durata chiara per la testimonianza e per il momento delle domande, rispettando i tempi del sopravvissuto.
- Follow-up: Pianificare attività di follow-up dopo l’incontro (discussioni in classe, lavori di gruppo, elaborati scritti, disegni, creazione di un murale della memoria) per permettere agli studenti di elaborare l’esperienza e fissare quanto appreso.
Obiettivi formativi
Un’adeguata preparazione trasformerà l’incontro da una semplice lezione di storia a un’esperienza profonda e trasformativa, lasciando un’impronta duratura nella coscienza dei giovani.
Attività dopo l’incontro
Qui di seguito si può trovare una scheda in cui gli alunni in classe possono riportare ciò che hanno imparato e provato durante l’incontro (sia di persona che in video) con il sopravvissuto.
Difendere la Memoria. Lo studio e l’insegnamento della Shoah dopo la perdita dei sopravvissuti
Integrare la realtà della perdita dei sopravvissuti alla Shoah nell’insegnamento è cruciale per diverse ragioni. Non solo onora la memoria di coloro che hanno vissuto questo evento in tutti i suoi aspetti, ma prepara anche le nuove generazioni a diventare i custodi di una storia, assumendosi la responsabilità di imparare e condividere queste storie.